domenica 21 marzo 2010

finchè non lo provi

Siamo tutti promotori di amore, di comprensione, tollleranza, diplomazia. E viviamo 363 giorni all'anno in base ad almeno uno di questi principi, credendoci, sforzandoci di essere comprensivi, credendo di esserlo, e con la convinzione -fondata, direi- che questo ci renda delle persone migliori.
Ma arriva il giorno in cui qualcosa ti bussa alla porta. E può essere un dolore acutissimo, o una scelta difficilissima che però sei costretto a fare, può essere un errore, o il caso. In ogni caso quando accade e tu per la prima volta, inconsapevole, vergine e ingenuo, apri.. Beh, allora ti colpisce l'odio. Finchè non lo provi e lo disprezzi perchè, per sentito dire, sai che è sbagliato, e scorretto, e distruttivo come acido, sei una brava persona, ma non lo conosci.
Sei uno che vota a sinistra senza aver mai letto Marx. Non sai di cosa stai parlando, il più delle volte manco sai cosa stai provando, vivendo.
Perchè l'odio è una cosa straordinaria. E rendersene conto offre una forza altrettanto eccezionale e irresistibile, che devi sapere come usare, incanalare.
E' una delle irrazionalità più tali che esistano, come un sogno, come una crisi di panico.
Lividi e lacerazioni ti straziano la pelle che hai dentro e fanno talmente male che ti stupisci di come non solo tu non stia urlando di dolore, ma tu stia addirittura sorridendo. E' un godimento malato e morboso, tanto più insano quanto più credi che non dovresti farlo.
E ne diventi schiavo. In positivo o in negativo. O perchè quel brivido che ti da sai che è sbagliato ma arriverà, prima o poi, di nuovo, il momento in cui cederai e lo andrai a ricercare, o magari attenderai paziente che sia lui a trovare te, perchè sai che lo farà.
Oppure ne sarai schiavo perchè cadrai nel patetico tentativo di evitarlo, reprimerlo, sfuggirgli, essere superiore, e questo ti porterà a pensare a lui molto più che mai, molto più degli altri, molto più del normale.
Ma finchè non lo provi, o magari non ne hai consapevolezza, ti senti migliore. E nella metà dei casi non sei migliore, sei solo più fortunato, o più ingenuo. Spesso io stessa ho creduto che giustificare e capire, comprendere e sapere che avrei potuto essere come la persona che odio mi allontanassero dall'odio stesso, tenessero la mia tanica di benzina a distanza di sicurezza dalla fiamma.
Beh non è così.
Quando hai aperto la porta e ormai l'hai provato, l'odio, diventi solo più bravo a scindere razionale da irrazionale, ma il segnare confini netti rende entrambi quegli aspetti più efficienti, rende gli spazi netti e questo gli da la possibilità di estremizzarsi.
Quando odi e ti vergogni di odiare sai spiegare agli altri i tuoi sentimenti argomentando che non sono quello che loro definiscono odio. E' un cancro, che quando per curarlo perdi i capelli e ti metti una parrucca novanta su cento la parrucca è più bella dei tuoi capelli veri. Almeno per chi non sa che la indossi e perchè la indossi.
Il buonismo è una posa, una delle più bastarde, perchè chi la assume meglio è quasi sempre chi in realtà conosce meglio di tutti ciò che nega e nasconde.

2 commenti:

  1. Io credo di essere uno dei fortunati/ingenui.
    La cosa più vicina credo siano degli impeti di distruttività che mi pigliano ogni tanto. Nel senso, che magari sono per la strada, con le cuffie nelle orecchie, che penso a niente di che, ed un totale sconosciuto mi entra nel campo visivo, ed il primo pensiero che mi passa per la mente è che potrei andare da lui/lei, sorridendo, e massacrarlo di botte senza nessun motivo. E in quei momenti penso anche che sarei contento di farlo, che mi piacerebbe. E penso anche alle conseguenze, e a tutte le possibili diramazioni, e ad alcune meno possibili.
    Poi continuo per la strada, con le cuffie nelle orecchie, pensando a niente di che.
    Oppure mi capita di passare vicino ad un auto parcheggiate, e volere con la v maiuscola devastarla a calci, a pugni, sbattendoci contro quel che mi capita per le mani.

    Prima che venga il dubbio: mi capita anche per gente che conosco, e a cui tengo, sempre senza nessun motivo. E le sensazioni che prova il me che vedo fare queste cose sono sempre molto piacevoli. Molta adrenalina e molte endorfine.

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  2. non credo sinceramente che si aquello che provo io,nel senso che 1 a me non passa tanto in frettta, anzi, e 2 ha delle motivazioni, quasi sempre almeno. in ogni caso beh, sei nella metà "sana" e "pura" per davvero, e a parte il fatto che questo fa crescere in modo ancor più smisurato la mia stima nei tuoi confronti, la stessa cosa mi fa anche sentire piuttosto al sicuro, mi avresti fatto molta più paura se mi avessi detto che si,anche tu odi,sai odiare. anche se non credo sarei stata oggetto di questo odio, ma sticazzi, non si sa mai

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