lunedì 19 ottobre 2009

il nasino di Mattia.


Mi distraggo un attimo e quando mi giro c'è Mattia per terra a pancia in su con le mani sulla faccia che singhiozza visibilmente, anche a dieci metri di distanza, da sotto i pali da cui io sto guardando la partita.
Mattia: Otto anni, corporatura media tendente al minuto, carino, biondino, intelligenza 10, creatività nel gioco 8, velocità 9, ambizioso, competitivo al massimo, agonistico. A volte mi sembra quasi cattivo, fa quasi paura. Esperienza di gioco, 7 allenamenti.
Gli vado incontro, di solito i bambini si lamentano per nulla.
-Alzati Matti dai che la squadra ha bisogno di te, siamo vicini alla meta, è nostra.
Toglie le mani dalla faccia, nulla. Si alza in lacrime e appena è in posizione verticale..fiumi di sangue dal naso. Rosso perso. A fiotti. Oh cazzo! Eh no Matti! No, no, smetti di piangere almeno, se non capisco più nulla nemmeno io. Il mio giocatore migliore, relazionando tempo di allenmaneti e risultati. Cazzo.
Usciamo dal campo, fazzoletti, acqua, acqua, fazzoletti, sangue, sangue, sangue. Non mi fa senso il sangue, ma avere le mani piene di sangue di un bambino devo dire che mi fa sentire davvero troppo comunista. Cazzate a parte, fa davvero impressione.
Dal campo arrivano di corsa Pietro, Elia e Alessandro.
Pietro:Otto anni, corporatura minuta,molto molto minuta, una specie di criceto, bellino,moro moro,intelligenza non lo so ma follia 10+, passa le partite a urlare in momenti casuali e gli allenamenti a fare la haka, non che a fare capriole cantando Hanno ucciso l'uomo ragno nel bel mezzo di ogni azione clou. Molto veloce, creatività 8, trova i buchi della difesa anche dove non ci sono, occhi e mani sempre sulla palla. Esperienza di gioco 5 allenamenti.
Elia:Nove anni, il giocatore perfetto. Intelligenza 10, creatività 7,più che altro è un tecnico, chiama schieramenti, paura del contatto -1, efficacia dei placcaggi 90%, chiama schieramenti, sprona i compagni, dà pacche sulle spalle anche a quelli a cui cade la palla perchè inciampano nei loro stessi lacci. Esperienza di gioco 3 anni.
Alessandro:Nove anni, ciccione, rosso paonazzo,biondo, stupido ma molto dolce. Gioco di peso, di sfondamento. Lui chiude gli occhi e con la palla in mano calpesta anche l'arbitro, quando fa meta gli vengono gli occhi lucidi di gioia. Placcaggio buono, non sempre efficace, ma quando li prende oh,se lo sentono. Esperienza di gioco 2 anni.
-Cosa ci fate qua?
Pietro dice che Matti è il suo migliore amico e non lo lascia solo e che suo padre è un dottore delle ossa.
-E allora vallo a chiamare dai.
Elia vuole solo guardare come sta il suo secondo centro. Alessandro vuole aiutare il suo amichetto narrando di aver visto in tv un servizio di un tizio che in una rissa si è rotto il setto nasale di cui la parte fratturata gli è entrata nel cervello uccidendolo.
-Ragazzi,ma che cazzo ci fate qua? Stiamo giocando in tre in meno! Siamo sotto di 6 mete, vi pare il caso di uscire dal campo così?!? Dentro!!!!!!!!
Loro chiaramente entrano in campo per chiamare tutti gli altri che vengano a vedere il sangue di Mattia.
-Ragazzi,in campo!!! Vi pare il caso!!! Si lo so arbitro, mo arrivano tutti, scusa. Anche dall'arbitro ci deve cazziare?! In campo, e voglio almeno vedere due mete!Sveglia!!
Arriva la mamma di Mattia-e mo son cazzi che volano, pensa la sottoscritta. Ma lei è una buona donna "Amore se facevamo un corso di taglio e cucito non capitava, son cose che capitano nel FUTBOL.." EH no!!! Eh no signora però!! Va beh. La sorellina sostiene che si pianterebbe un ago in un occhio ad un corso di taglio e cucito. Ci sta come tesi.
Il naso smette di sanguinare, Matti riprende colore, e inizia a tifare, carico perso. Vuol erientratre in campo per spezzare il ginocchio che ha tentato di spiegarmi come è finito sul suo ex bel nasino.
-No Matti lascia stare, sei stato straordinario, hai fatto un sacco di mete perciò va benissimo così, sono orgogliosa Matti, davvero.
Gli basta mezz'ora e Mattia si spegne. Col pacchetto di ghiaccio sul naso fissa il vuoto e a chi gli chiede se sia spaventato dice solo "NO, però c'era troppo sangue..."
La partita non è persa, di più. Luca, l'altro allenatore, urla ogni genere di bestemmia contro ragnetti pieni di terra sempre più in confusione, c'è chi si mangia la maglia, chi si schiera con l'altra squadra, chi passa il suo tempo in fuori gioco, chi cerca di allaciarsi le scarpe da dieci minuti almeno. Chi canta hanno ucciso l'uomo ragno, chi guarda la partita del campo di fianco.
E intanto dall'altra squadra grandinano mete.
L'altra squadra è il Cus Torino, hanno tre squadre diverse per ogni categoria perchè sono troppi, tutti enormi, tutti vestiti di nero, non ne sbagliano mezza, allenati da un tizio che penso li chiami SOLDATO BIANCANEVE o PALLA DI LARDO. Prima di giocare contro di loro ogni volta ci sono bambini che scappano in lacrime, perchè non vogliono perdere. Nemmeno il naso.
La partita finisce, tutti negli spogliatoi. La giornata finisce, anche per l'allenatrice Valeria, che sale sul suo magico macchinone senza salutare nessuno. Il padre di Pietro sostiene che il naso non fosse rotto, il medico del posto dice di si. La madre è preoccupata, ma non stupita, e non ce l'ha con me se non altro.
Valeria torna a casa e si sente in colpa. Lei non stava guardando quando è successo, lei gli ha detto di mollare la palla sono quando si è sicuri di lasciarla ad un proprio compagno in consegna, lui non ha lasciato la palla agli avversari e ha spalmato il suo bel nasino su un ginocchio nero. E le mie mani e i miei pantaloni ora erano sporchi del suo sangue. Male, non mi piace che finisca così.
E Valeria stasera per scrivere questo stupido pezzo non l'ha chiamato per sapere come stava.
Ma se l'avesse fatto avrebbe voluto che Mattia fosse adulto per cinque minuti per capire queste parole:
Non fa male Matti, non fa male. E' il rugby, è sangue.E' un gioco veloce, di attimi, di scatti, di fotografie perfette che montano l'armonico film di un'azione perfetta. Ma non tutti i momenti sono perfetti. Lo diventano solo se il finale è una meta. E non è stato il tuo caso Matti, il tuo momento non è stato perfetto, è stato uno dei tanti non perfetti che sanno di terra e di sangue ma che rendono ancora piu perfetti i miglioramenti, le mete. Tu oggi sei stato nella foto sbagliata, ma non ti spaventare. Si chiama caso, non farti spaventare da lui e torna a giocare, per favore. Se facevi un corso di taglio e cucito non capitava, ma tu hai fatto la scelta giusta, questo è lo sport, questa è la metafora di vita. E tu sei la mia promessa magica. Perchè nella mia breve carriera di allenatrice ne ho viste poche di fotografie perfette, Elia, Paolo, Stefano, Sebastiano, Enrico, Noah, ma oggi lo sei stato tu, il mio orgoglio. La tua corsa, un pò laterale,ma buona, i tuoi occhi che fissano sempre là, dopo la linea. Non è da tutti sai, puntare là.. alla tua età puntano tutti al punto dietro l'avversario, ma voi promesse no, vi riconosco perchè voi fissate la meta. E' stata solo una polaroid non asciugata bene, quel nasino che sanguinava. Capita. Ma non ti spaventare Matti, non smettere di giocare, per favore. Ci vediamo sabato pomeriggio allora eh, Matti? Ciao..
TU TU TU TU..

10 commenti:

  1. lunghi post di vale lunghi.

    Io rimpiango la mia infanzia di lettore e giovinezza di pallavolista ogni volta che c'è del rugby di mezzo, anche per il sangue e le ginocchiate. Che da bambini fanno male solo fino ad un certo punto, soprattutto se credi che non facciano male (i bambini sono tutti un po' jedi). Quando ero piccolo e mi bollavo (mio zio che pensa io sappia già camminare e mi mette per terra in piedi; armadio caduto in testa) faceva molto più male il ghiaccio dopo, e mi rendevo conto facesse male solo quando vedevo mia madre che le pigliava una crisi isterica.

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  2. lo so..lo so. io rimpiango di aver giocato a rugby solo per un anno e ormai a 18 anni, e di essermi dovuta rendere conto che fa male tutto, anche il ghiaccio dopo, e anche le crisi isteriche di mia madre, e il tutto pur senza sangue..però ero ormai troppo grande.
    me li prendo a cuore per questo forse, tipo alienazione delle mie frustrazioni fallite

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  3. ..in realtà spero -e credo- che sia abbastanza piccolo da far guarire le sue cicatrici meglio di come abbia fatto io, e spero che abbia persone intorno che gliele vogliano fa guarire non solo fuori meglio di come le ho avute io. Perchè se no non saprà mai cosa si perde.. il che è cmq meglio di sapere cosa si perde, come lo so io, e dover consapevolmente restare fuori a guardare i fortunati senza cicatrici (dentro).

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  4. post figherrimo.

    ma io sarei morto sbriciolato a qualsiasi età, anche se mi fossi messo a guardare la partita del campo a fianco.

    no rugby for me.

    però gran sport. e gran post. te l'ho già scritto? si l'ho già scritto.

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  5. Il bambino imparerà...grandissimo il bambino...non aveva manco male dopo...è un duro. un abbraccio al bambino da parte di Apo

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  6. Povero bambino! Sono certo che le sue ferite guariranno presto e che tra qualche anno saranno solo più un ricordo da raccontare con un "ma si può giocare a rugby? Pazzi i miei genitori!" oppure "ero già duro da piccolo, grazie ai miei genitori per avermi dato questa opportunità!". Sono anche convinto che non siano queste le ferite che lasciano il segno, ma ben altre!

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  7. A proposito di ferite che lasciano il segno io credo che abbia una visione un po' pessimistica della tua esperienza. Non credo che non abbia avuto vicino persone che non ti hanno sostenuto. Forse non lo hanno fatto come volevi ma questo non nega le buone intenzioni. Avrai anche tu degli amici, dei genitori, dei fratelli o sorelle che ti vogliono bene. Non credo che non abbiano sofferto per te e che non abbiano fatto (magari a modo loro)il possibile per aiutarti: ci stanno le crisi isteriche di tua madre (la mia avrebbe fatto ben di peggio), ma a volte siano noi stessi che creiamo i presupposti per far sì che le persone non si avvicinino. Credo che sia già molto fortunata per il fatto stesso di avere la possibilità di trasferire la tua passione per il rugby ai bambini, che sono gli esseri per eccelenza più predisposti ad assorbire qualunque cosa venga loro insegnato con convinzione. Nel mio piccolo credo di essere crsciuto molto da quando ho imparato a mettere da parte i preconcetti e i rifiuti a priori, a rapportarmi con il prossimo con l'intento preciso di individuare principalmente i loro lati positivi ed accettarli per quello che sono. Impegnati a cercare di capire dove e quando avresti potuto essere più disponibile con gli altri, perchè potresti averli trattati con durezza, disprezzo, sottile cattiveria....magari perchè non ritenuti alla tua altezza.....Prova ad essere più umana, meno dura, capire che nessuno è perfetto, che ognuno di noi ha un suo modo di esternare quello che ha dentro e che se anche non è dimostrato come tu vorresti non vuol per forza dire che non ti voglia bene.
    P.S. sarebbe bello che sorridessi anche qualche volta in più, perchè, anche se so che non è vero a volte sembri abbastanza antipatica e scontrosa. Provaci! Ne vale senz'altro la pena

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  8. ora mi sorge istintiva una domanda prima di rispondere al commento, un'informazione necessaria più che altro...chi è mochispia???

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  9. cmq dato che un vago dubbio di chi sia -e spero sinceramente non sia confermato,perchè la cosa renderebbe il tutto profondamente e amaramente ridicolo,- io non discuto il modo e le buone intenzioni di chi mi sia stato vicino.Discuto l'unica cosa che come sempte mi sta a cuore,ovvero i risultati,gli effetti. ho cicatrici che non sono guarite,questo è tutto ciò che mi basta,e non sono solo il mio ricamino sul ginocchio,gli altri lettori del blog lo sanno. apo lo sa particolarmente bene (bacio ad apo). poi, due, antipatica e scontrosa no, direi di no..il fatto che lo sembri alla persona che presumo abbia scritto il commento non significa che io o sia o lo sembri a tutti, anzi.. La mi a apertura agli altri infine è ottima, a volte forse esagerata, non mi chiudo agli altri, cerco la parte migliore di persone che spesse volte in lato migliore nemmeno ce l'hanno..ma quando ce l'hanno sono talmente orgogliosa di tirarlo fuori che mi porta a eliminare l'esperienza dei fallimenti e a non chiudermi affatto.
    Sono cmq piu antipatica e scontrosa di quello che sembro,sempre. Il che attenzione,caro mochispia, è l'esatto contrario di quello che hai sostenuto tu.
    Aspetto di sapere chi sei per approfondire il discorso, amo troppo parlare di me stessa per lasciarmi sfuggire questa occasione

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